Architettura
Le strutture abitative
La maglia viaria, irregolare nella sua configurazione planimetrica, è determinata da un tracciato ordinato che riflette l'andamento altimetrico del terreno. Essa presenta una viabilità principale ortogonale alle curve di livello, quindi secondo le linee di massima pendenza, e diramazioni secondarie a servizio di isolati abitativi che si racchiudono molto spesso intorno a uno spazio interno. Una sorta di “patio” quindi, più o meno esteso, caratterizzato dalla presenza di scale esterne variamente articolate, che permettono il collegamento con i diversi locali a quote differenti e appartenenti a diversi proprietari.
Accogliente e suggestivo, lo spazio interno costituisce molto spesso il prolungamento della strada da cui si dirama; la numerazione civica infatti continua sulle porte che vi si affacciano, non limitandosi al solo passo carraio, che è sovente l'unico accesso dalla via pubblica. Uno spazio di vita interna, riservato e comune, nel quale, nelle versioni più antiche e meglio conservate, vi è ancora il pozzo da cui tutti possono attingere l'acqua e l'accesso ai piccoli cortili che sono conseguenza del frazionamento di un lotto più ampio riservato a orto. In esso ogni famiglia conserva la legna per il camino, sempre presente anche nella più piccola e modesta unità abitativa, e, nei tempi passati, teneva le galline, il maiale e gli animali da lavoro.
La parte del lotto che si affaccia su strada può avere accesso diretto e talvolta, data la pendenza forte, il livello di ingresso viene assicurato con una scala esterna che ingombra la strada e si sviluppa, anche con pochi gradini, parallelamente ad essa. Su questo esempio sono frequenti le soluzioni di più ingressi con un unico accesso dalla strada; la tipologia più diffusa presenta una rampa con pochi gradini, che non ingombra più la strada, ma è ricavata in un apposito vano aperto ad arco, voltato o a copertura piena, fino ad un pianerottolo comune dal quale si dipartono le scale a servizio delle diverse dimore, solitamente a livelli differenti.
Altre volte l'ingresso ai vani d'abitazione è volutamente portato al piano superiore, sempre con scale esterne, e il piano terra è utilizzato come magazzino, deposito o, nel passato, ricovero notturno per gli animali da cortile e l'asino.
La ricognizione condotta su tutto il centro abitato dal gruppo di lavoro e la restituzione di rilievi accurati hanno evidenziato l'assenza di tipi ripetuti, derivabili da unità base comuni. Si riscontrano piuttosto caratteristiche costanti negli elementi costitutivi di base: la varietà di elaborazione e di articolazione, anche in relazione al suolo, determinano soluzioni sempre modificate, ricche di complicazioni interessanti che annullano la monotonia della ripetitività. Dalla casa più povera, monocellulare con accrescimenti in altezza, in larghezza o profondità, si passa gradatamente alla casa padronale molto più ampia, tanto da occupare talvolta un intero isolato (casa Canudu), con la stessa spontaneità architettonica.
Testo di Luciano Ramon
I materiali e i particolari costruttivi
La natura del suolo, prevalentemente granitica, offre un ottimo materiale da costruzione; molto usato è anche il calcare e, in misura più limitata, lo scisto. Gli edifici nascono sovente sulla roccia viva; su di essa è ricavato il piano di calpestio a quota sopraelevata rispetto alla strada e il basamento naturale di fondazione è lasciato in vista sul prospetto.
Le pietre sono messe in opera promiscuamente, ad opera incerta, ma talvolta con un ordine cromatico o dimensionale preordinato. I pezzi speciali, come gli stipiti, gli architravi, le soglie, i davanzali sono scelti tra pietre di eguale colorazione e realizzati in elementi monolitici rozzamente sbozzati.
Molto diffuso è l'uso di un timpano di scarico realizzato con due blocchi lapidei, in genere granito, disposti a triangolo sopra l'architrave delle aperture, che in questi casi è poco resistente. Il ginepro è un'essenza lignea largamente usata come materiale da costruzione, sia per risolvere problemi di resistenza che di finitura, sostituendo molto spesso gli architravi monolitici in pietra o quelli alleggeriti con il timpano di scarico o addirittura l'intera struttura portante del portale di accesso al cortile comune. I passi carrabili sono solitamente voltati a botte, realizzata in pietra o in mattoni crudi, ma molto spesso sono architravi con travi portanti di ginepro e voltine o completamente in ginepro con travi affiancati in successione orizzontale e sovrastante livellamento in muratura.
Le scale sono realizzate con gradini in blocchi di granito su volta in mattoni crudi o, quando manca il blocco monolitico, l'alzata è realizzata sempre con trave di ginepro lasciato in vista e successivo riempimento con materiale lapideo in lastre o mattoni crudi. Tutto appare realizzato in grande economia e, nei casi normali, il contadino o il pastore, capaci di realizzare in campagna «su pinnettu» (la capanna) e i recinti per gli animali, «sa mandra», erano anche in grado di costruirsi un alloggio stabile nel centro abitato. La copertura ricopre gli ambienti senza interposizione di solaio; si può vedere un massiccio trave centrale, «su petzu», sul quale poggia la duplice fila trasversale di travicelle, «sos currentes», sempre di ginepro, e il graticcio di canne, «sa cannitza», sul quale sono adagiate le tegole. I travicelli della copertura sporgono dal filo della muratura determinando il tipo di gronda a dentelli; talvolta aggettano fino a coprire il balcone in legno (oggi ormai quasi totalmente scomparso) sporgente dalla facciata. Ai lati delle finestre ai piani superiori è ancora possibile vedere delle lastre in pietra ancorate alla muratura e utilizzate probabilmente come portavasi; altre volte davanti al davanzale sporgono dei tronchi di ginepro sui quali presumibilmente si sistemava l'assito in legno, ottenendo
una sorta di ripiano.
Testo di Luciano Ramon
Data di ultima modifica: 09/02/2017